Ho ricevuto la diagnosi di autismo di mia figlia quasi sei anni fa, all’inizio della scuola dell’infanzia e, come sa ogni genitore che condivide questa esperienza, non si finisce letteralmente mai di imparare.

Quando hai conosciuto una persona autistica, hai conosciuto solo una delle tante persone che stanno nel grande contenitore dello spettro autistico: è un mantra molto diffuso nel nostro grande circolo ed è piuttosto affidabile.

Come genitore mi rendo conto che la scuola è uno dei mondi nei quali l’approccio con una persona autistica è più complicato che mai. Che spesso, e non a torto, la paura di sbagliare di molti insegnanti – quella che a volte sfocia nell’esatto contrario, la pretesa di fare da sé senza ascoltare, magari andando per tentativi – è legittimata da una mancanza cronica e dolorosa di specializzazione e formazione: non vi invidio, anche io smetterei di dormirci la notte.

Così ho pensato che mi sarebbe piaciuto mettere in fila alcune (poche) cose che ho imparato e che vorrei dire sul rapporto tra persone autistiche e mondo della scuola ricavato dalla mia esperienza personale, come sempre ancora in evoluzione.

Genitori terapisti – Ci succede spesso di sentirci dire di concentrarci sul ruolo di genitori e di lasciare ai terapisti il loro lavoro. Solo che non è possibile e ci teniamo a farvelo sapere: siamo spesso i primi e migliori terapisti dei nostri figli. Abbiamo studiato, siamo cresciuti con l’autoformazione o con il supporto di specialisti che abbiamo incontrato nel corso della nostra esperienza, spesso siamo anche davvero molto bravi. Non siamo sul piede di guerra, ma chiediamo ascolto: la miscela delle vostre competenze e delle nostre può dare vita a un’alleanza dai frutti rigogliosi. Formiamo una rete, ne beneficeremo tutti.

Le figure che ruotano attorno al nostro mondo – A volte sono parte del servizio pubblico, a volte le abbiamo cercate noi, privatamente. Spesso chiediamo di mettervele a disposizione a scuola, non per giudicare il vostro operato ma perché osservino la routine giornaliera e vi suggeriscano strategie utili per far vivere giornate serene e fruttuose ai nostri figli: stare bene e imparare, ognuno con il suo bagaglio di potenzialità è un traguardo verso cui muoversi sempre. Spero che ogni scuola si mostri sempre aperta a questo tipo di collaborazioni.

I bambini autistici hanno bisogno di strategie per imparare – Mi riallaccio subito al punto precedente per dire la cosa più importante: provare sempre a mettere a fuoco il potenziale per arrivare alla via dell’insegnamento. Non mi occupo di didattica, ci mancherebbe, però so che ci sono molte strade alternative alla sola lezione frontale che permettono a tanti dei vostri studenti autistici di far parte della classe, sentirsi inclusi, partecipare alla vita didattica e, nel frattempo, diventare parte della classe facendosi conoscere dagli altri bambini.

Problemi di login: App non autorizzata!

Se SuperMappeX è usato in ambito scolastico e lo studente o la studentessa non riesce ad entrare con l'errore "Accesso bloccato: l'amministratore del tuo istituto deve esaminare questa app", è necessario che l'amministratore della scuola autorizzi l'uso di SuperMappeX.
Qui di seguito spieghiamo come.

Nota: Le schermate potrebbero essere leggermente diverse in base alla versione di Google Workspace in dotazione della scuola.

L'amministratore deve:

  1. Andare su admin.google.com ed entrare come amministratore di Google Workspace.
  2. Selezionare nel menu di sinistra la voce [App] e cliccare sotto la voce [App di Google Workspace Marketplace] / [Elenco di App].
  3. Nella parte destra cliccare su [Installa app].
  4. Cercare "SuperMappeX" e installarla, se non è già installata.
  5. Tornare al menu a sinistra e selezionare la voce [Sicurezza] / [Accesso e controllo dei dati] / [Controlli API].
  6. Nella parte a destra cliccare su [GESTISCI L’ACCESSO DELLE APP DI TERZE PARTI]
  7. Verrà mostrata una lista di app. Se tra queste SuperMappeX non c'è, cliccare su [Aggiungi App].
  8. Cercare "SuperMappeX" e selezionarla.
  9. Nella lista delle app, cercare "SuperMappeX" e cliccare sul relativo pulsante [CONFIGURA L'ACCESSO].
  10. Indicare chi potrà accedere a SuperMappeX e cliccare su CONFERMA.

Così facendo, le persone autorizzate potranno entrare e utilizzare SuperMappeX.

Ho un nuovo abbonamento di SuperMappeX con un nuovo account Google. Come posso importare le mappe create con il vecchio account?

Per motivi di sicurezza, SuperMappeX non permette il passaggio delle mappe da un account all'altro. È possibile però esportare a mano tutte le mappe dell'account vecchio ed importarle in quello nuovo. Questo il modo più semplice usando un computer desktop:

  1. Vai su Google Drive ed entra con l'account vecchio.
  2. Crea una nuova cartella
  3. Sposta dentro la nuova cartella tutte le mappe.
    Le mappe sono tutti i documenti con estensione .sme.
    Per maggiori informazioni su come spostare i documenti, leggi la guida di Google.
  4. Scarica la cartella in locale.
    Per farlo: Tasto destro sul nome della cartella > Scarica.
    Al termine dell'operazione (che potrebbe essere lunga), troverai nella tua cartella locale dei Download un file <nome-cartella>.zip.
  5. Decomprimi il file .zip in locale: troverai in locale una nuova cartella con dentro tutte le mappe .sme dell'account vecchio.
  6. Torna su Google Drive, disconnetti il vecchio account ed entra con l'account nuovo.
  7. Carica tutte le mappe prendendole dalla nuova cartella locale appena creata.
    Per maggiori informazioni su come caricare i file su Google Drive, leggi la guida di Google.
  8. Entra in SuperMappeX con il nuovo account.
  9. Scegli "Apri da Google Drive".
  10. Qui ora troverai le mappe appena importate e potrai aprirle una alla volta.

Dopo averle aperte, le troverai di nuovo nella lista delle mappe recenti.

 

Nel caso in cui non ti sia più permesso entrare su Google Drive con il vecchio account (ad esempio nel caso di insegnante o studente che ha cambiato scuola), rivolgiti all'amministratore del dominio di quell'account.

Come faccio a modificare una mappa usando il touch screen?

SuperMappeX supporta pienamente l'uso dei touch screen.
Può però esserci un problema con le versioni di Google Chrome più recenti quando sono usate da PC con schermo touch o collegati a una Lavagna Interattiva Multimediale (LIM).
In particolare, non funzionano il trascinamento dei nodi e la funzione di zoom con due dita, che ingrandisce l'intera pagina anziché la mappa.

Questo limite può essere superato facendo partire Chrome con un parametro che abilita la gestione del touch.

Per farlo su Windows:

  1. Clicca con il tasto destro sull'icona di Google Chrome.
  2. Scegli [Proprietà].
  3. Vai nel campo Destinazione.
  4. Alla fine del campo scrivi --touch-events
    Il campo completo sarà simile a questo: "C:\Program Files (x86)\Google\Chrome\Application\chrome.exe" --touch-events
  5. Clicca su [OK].


Per farlo su Linux:

  1. Clicca sul tasto destro sull'icona dell'avviatore di Google Chrome.
  2. Scegli [Proprietà].
  3. Seleziona il tab Avviatore.
  4. Alla fine del campo scrivi --touch-events
  5. Il campo completo sarà simile a questo:
    "/usr/bin/google-chrome-stable %U --touch-events"
    Clicca su [Chiudi].

A questo punto, per avviare Chrome con la gestione touch:

  1. Chiudi tutte le finestre di Chrome aperte (MOLTO IMPORTANTE!!!).
  2. Fai doppio clic sul collegamento appena creato nel Desktop.

NOTA: Anche se lo stesso browser Chrome utilizzato da dispositivi mobili funziona regolarmente, in questi casi consigliamo l'uso delle App Android e iOS, che garantiscono una piena funzionalità.

Problemi con l'app nel login o quando si apre o si salva una mappa

Ricordiamo innanzitutto che il funzionamento predefinito dell'app di SuperMappeX è come visualizzatore: la possibilità di creare, modificare e salvare le mappe si attiva solo dopo aver effettuato l'accesso con un account con un abbonamento attivo al servizio di SuperMappeX.

In alcune versioni passate dell'app Android, comunque, c'era un problema che poteva causare l'impossibilità di fare login oppure di aprire o salvare mappe.
Si consiglia di aggiornare l'app ma in alcuni casi è necessario seguire la seguente procedura per ripristinare il corretto funzionamento:

  1. Apri l'app dal dispositivo Android.
  2. Clicca sulla tua immagine profilo in alto a destra e scegli di uscire.
  3. Chiudi l'app e apri il tuo browser preferito (Chrome, Firefox, Edge ecc.).
  4. Segui la mini-guida di Google , sezione "Rimuovere l'accesso di terze parti all'account" e rimuovi SuperMappeX dalla lista delle app che possono accedere al tuo account.
  5. Riapri l'app di SuperMappeX ed entra di nuovo con il tuo account (l'app ti chiederà nuovamente tutti i permessi necessari per il suo corretto funzionamento).
In SuperMappeX app non funziona la sintesi vocale

Su Android assicurati che il volume Multimedia sia ad un livello adeguato. Se ancora non si sente niente, vai sulle Impostazioni del tuo dispositivo e seleziona:
[Gestione Generale] / [Lingua e inserimento] / [Da testo a voce].
Qui imposta come motore predefinito Google.

Su iPad o iPhone vai sulle Impostazioni e controlla che sia attivo l'audio delle notifiche (in molti modelli è indicato con l'icona di una campanella).

Non riesco ad aprire le mappe in formato .SM

GECO e SuperMappeX non sono in grado di aprire direttamente i file con estensione .sm, il formato usato da SuperMappe Classic.

Abbiamo quindi realizzato una mini-applicazione gratuita che serve a convertire le mappe in formato SM in mappe in formato SME (che puoi aprire sia con GECO che con SuperMappeX).

L'applicazione è scaricabile da qui: http://download.anastasis.it/installa/MAPCONVERT.exe

I PEI come progetti di vita – È il pilastro della vita scolastica e vale sempre la pena spendere molto tempo a rifinirlo: non basta leggerlo velocemente e firmarlo, anche noi genitori dobbiamo contribuire ed essere parte attiva del gruppo che lo scrive e lo rivede, anno dopo anno.

Strumenti dispensativi e misure compensative– Le risorse a disposizione per gli studenti con disturbi specifici dell’apprendimento possono essere molto utili anche ai nostri figli: le strategie e gli strumenti compensativi per favorire l’apprendimento (spesso di tutti, non solo dei nostri figli) e le misure dispensative come risorsa messa a disposizione per migliorare il rendimento scolastico e fare della vita a scuola un’esperienza serena e non fonte di stress.

Inclusione – La parola che contiene un mondo, la più difficile da concretizzare. Nella mia esperienza, arriva al successo quando un progetto, un intervento educativo, un’esperienza all’interno della scuola è pensata per tutti prima ancora che per i bambini e i ragazzi con una disabilità. È la cartina di tornasole che mette subito a nudo le proposte e le attività discriminanti ed è la guida per il benessere scolastico di tutti. So che ci si può arrivare e lo auguro a tutti i genitori, alle scuole, agli insegnanti e agli educatori che vivono l’esperienza di aiutare un bambino con una disabilità a crescere e a prepararsi al meglio al mondo che lo accoglierà dopo la scuola.

A cura di Daniela Scapoli