La certificazione DSA è un documento che attesta la presenza di un disturbo specifico dell’apprendimento.

 

Cosa aspettarsi in una Certificazione DSA

  • Diagnosi e relativi codici ICD-10;
  • Descrizione del profilo di funzionamento: competenze cognitive, linguistiche e metafonologiche, competenze visuo-spaziali, motorio-prassiche, attentive, mnestiche, abilità scolastiche, situazione affettivo-relazionale;
  • Proposte e suggerimenti per l’intervento;
  • Strumenti compensativi e misure dispensative suggeriti.

Viene dunque innanzitutto definita una diagnosi, in coerenza con le  indicazioni  della Consensus Conference, utilizzando una dicitura che descrive il problema facendo riferimento ai principali sistemi di classificazione internazionale. In Italia il sistema di classificazione utilizzato si chiama ICD-10. Ad ogni disturbo corrisponde un particolare codice. Nell’ambito dei Disturbi Specifici dell’apprendimento possiamo trovare tutti quelli compresi nella categoria F81: Disturbi evolutivi Specifici delle Abilità Scolastiche.

 

Tra i principali disturbi evolutivi specifici troviamo:

  • Dislessia (con o meno implicazioni sull’ortografia) (F81.0)
  • Disturbo specifico della compitazione (implicazione solo nel controllo ortografico ma non nella lettura) (F81.1)
  • Disturbo delle abilità aritmetiche (discalculia) (F81.2)
  • Disturbo misto delle capacità scolastiche, (nel caso in cui siano compresenti dislessia e discalculia oppure disortografia e discalculia) (F81.3)
  • Altri disturbi evolutivi delle capacità scolastiche (Disgrafia) (F81.8)

Al di là dell’etichetta diagnostica, la certificazione contiene anche le informazioni necessarie per stilare una programmazione educativa e didattica che tenga conto delle difficoltà del soggetto e preveda l’applicazione mirata delle misure previste dalla legge. Dovremmo quindi aspettarci di ritrovare una descrizione accurata del profilo di funzionamento del bambino/ragazzo: quali sono i suoi punti di forza e debolezza? come apprende? qual è il suo modo di ragionare con informazioni verbali e con informazioni visuo-spaziali? Quali sono le sue capacità di memoria o come pianifica un problema? Cosa possiamo dire dei suoi aspetti emotivi e relazionali? Queste informazioni permettono di avere più chiara la modalità di apprendimento del bambino/ragazzo e possono aiutare a capire quali implicazioni avranno sulla didattica gli aspetti osservati durante la valutazione: se il bambino è andato male in una prova, cosa mi posso aspettare a scuola? In poche parole, è necessario che in questo documento vengano indicate le caratteristiche individuali dell’alunno, le sue modalità di apprendimento, i punti di forza e debolezza, in modo tale da aiutare i soggetti coinvolti nel suo percorso di apprendimento (insegnanti, tutor, genitori) a supportare nel miglior modo possibile l’alunno.

E’ previsto, inoltre che in questo documento vengano indicati gli strumenti compensativi e misure dispensative che il clinico suggerisce alla scuola in base al profilo di funzionamento emerso dalla valutazione. Se un bambino, ad esempio, ottiene prestazioni significativamente deficitarie in prove di lettura, il clinico potrebbe suggerire alla scuola l’utilizzo della sintesi vocale come strumento compensativo, o di dispensarlo dalla lettura ad alta voce. 

 

Certificazione DSA : a cosa serve?

La Certificazione DSA serve innanzitutto alla famiglia e all’alunno stesso per comprendere meglio le sue modalità di apprendimento, i punti di forza e debolezza e dare una definizione (ed una spiegazione) alle difficoltà sino ad ora osservate. Spesso capita di sperimentare numerosi insuccessi scolastici nonostante l’impegno o la motivazione del bambino. Definire il motivo di tale difficoltà può aiutare a capire anche come superarle.

Inoltre la scuola può prendere atto della diagnosi e può in base a quanto emerso predisporre un Piano Didattico Personalizzato (PDP).
Questo significa che il bambino, se ritenuto necessario, avrà la possibilità di accedere alle misure dispensative e compensative per agevolare il suo percorso didattico, in modo da tutelarne e garantirne il successo formativo, secondo la legge 170/2010.

 

Come ottenere la certificazione DSA

La certificazione DSA può essere realizzata solo da psicologi e neuropsichiatri infantili mediante specifici test standardizzati. Ci si può rivolgere a strutture pubbliche, afferenti all’ Unità operativa di Neuropsichiatria Infantile (UONPIA) della propria Azienda Sanitaria Locale di riferimento, o a specialisti privati accreditati con il Sistema Sanitario Nazionale. 

I servizi pubblici e i soggetti accreditati effettuano il percorso diagnostico e il rilascio delle certificazioni in coerenza con le indicazioni della Consensus Conference. La certificazione di  DSA deve  essere  prodotta  in tempo utile per l’attivazione  delle misure didattiche e delle modalità di valutazione previste, quindi, di norma, non oltre il 31 marzo per gli alunni che frequentano gli anni  terminali di ciascun ciclo scolastico, in ragione degli adempimenti connessi agli esami di Stato. Fa eccezione la prima certificazione  diagnostica, che è prodotta al momento della sua  formulazione, indipendentemente dal periodo dell’anno in cui ciò avviene. 

 

Dire “diagnosi” non equivale a dire “certificazione diagnostica”

La diagnosi è un atto clinico che mette insieme i dati rilevati dallo specialista, il quale li mette in relazione tra loro e formula una descrizione del problema. È un giudizio clinico, attestante la presenza di una patologia o di un disturbo, che può essere rilasciato da un medico, da uno psicologo o comunque da uno specialista iscritto negli albi delle professioni sanitarie. Di per sé non ha alcun valore legale.

La certificazione diagnostica è un documento con valore legale che attesta la presenza di un disturbo ed una serie di diritti previsti per legge a cui l’interessato si può avvalere, nel caso della certificazione DSA si fa riferimento alla legge 170/2010, nel caso di altri disturbi si fa riferimento alla legge 104/1992. Le procedure di rilascio ed i conseguenti diritti che ne derivano sono disciplinati dalle suddette leggi e dalla normativa di riferimento.

Pertanto, le strutture pubbliche e quelle accreditate rilasciano Certificazioni per alunni con disabilità e con DSA. Nel caso di disturbi clinici che non danno diritto all’attivazione della L.104/92 o della L.170/2010 (come per esempio disturbi del linguaggio, disturbi della coordinazione motoria, ecc.) si parla quindi di diagnosi e non di certificazione.

In sostanza, un alunno con Disturbo Specifico dell’Apprendimento necessita di una Certificazione DSA, che rispetti le Raccomandazioni per la Pratica clinica dei DSA e le indicazioni presenti nella Consensus Conference dell’Istituto Superiore di Sanità.

Capita spesso, quando si parla di DSA, di utilizzare il termine “diagnosi” anche quando si parla di documenti che richiedano l’attivazione della legge 170/2010 e che vengono redatti secondo specifici criteri, sarebbe più opportuno parlare di “Certificazione DSA”.

Articolo a cura della Dott.ssa Chiara Mazzoni, Laboratori Anastasis

 

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