Cosa si intende per PDP?

Per Piano Didattico Personalizzato (PDP) si intende un atto amministrativo redatto dalla scuola in cui ogni docente esplicita le misure dispensative, gli strumenti compensativi, i criteri e le modalità di verifica che intendono adottare per quello studente durante l’anno scolastico in corso.
Definisce inoltre una didattica personalizzata e individualizzata in base alle specifiche difficoltà, pur condividendo gli stessi obiettivi della classe.

Il PDP è quindi un documento che può essere redatto dalla scuola per ciascuno degli alunni che manifesta Bisogni Educativi Speciali (BES) ed è obbligatorio per gli studenti con valutazione di Disturbo Specifico di Apprendimento (DSA) così come indicato dalla legge 170/2010 “Nuove norme in materia di disturbi specifici di apprendimento in ambito scolastico”.

Nel caso in cui si vengano a creare delle circostanze, tali per cui il successo formativo dello studente venga minato da situazioni familiari, sociali o economiche di svantaggio, lutti, patologie mediche, L2, il consiglio di classe, motivando la propria scelta, può attivare un PDP temporaneo finchè l’emergenza non rientra, così da assolvere al proprio compito pedagogico cioè favorire l’apprendimento di tutti gli studenti.

Diversamente, in presenza di disabilità, il documento predisposto dai docenti prende il nome di Piano Educativo Individualizzato (PEI).

Le tempistiche del Piano Didattico Personalizzato

In caso di certificazione presente agli atti, il PDP deve essere predisposto entro il primo trimestre scolastico, ma essendo un documento dinamico può essere ripreso e modificato nel corso dell’anno nel caso in cui ci si renda conto che gli strumenti e le strategie predisposte non siano sufficienti al raggiungimento del successo formativo dello studente.

In caso di prima valutazione è possibile presentare il documento diagnostico alla scuola anche in corso d’anno, ma è importante sapere che nell’ultimo anno della scuola secondaria di primo grado e nell’ultimo anno della scuola secondaria di secondo grado, la certificazione deve essere protocollata entro il 31 marzo per consentire alla scuola di predisporre il PDP e permettere al consiglio di classe di definire gli strumenti compensativi che lo studente potrà utilizzare in sede di esame di stato.

Il PDP ha validità annuale; si riferisce quindi all’anno scolastico in corso e va ricalibrato di anno in anno, in relazione all’evoluzione delle difficoltà specifiche del ragazzo e del programma scolastico della classe frequentata, così da salvaguardarne l’apprendimento e il rendimento.

Come viene redatto il PDP?

Il PDP viene redatto dal consiglio di classe di ogni alunno (coordinatore di classe e insegnanti di ciascuna materia) con il supporto del referente DSA della scuola, se necessario, e la supervisione del dirigente. È un patto educativo tra la scuola e la famiglia, che deve essere compilato e firmato da ogni docente del ragazzo, oltre che dai genitori e dal dirigente.

Per la sua stesura vengono considerati:

  • L’osservazione in classe svolta da ogni docente;
  • L’analisi dell’errore di verifiche e interrogazioni;
  • Le criticità riscontrate dai genitori nello svolgimento dei compiti assegnati per casa e le difficoltà incontrate durante lo studio;
  • Le aree di fragilità e la severità del disturbo di apprendimento emersa dalla somministrazione dei test standardizzati svolti in sede di valutazione diagnostica;
  • Gli strumenti compensativi e le misure dispensative suggerite dal clinico che si è occupato della diagnosi.

In determinate circostanze, inoltre, il consiglio di classe può richiedere alla famiglia di avere un confronto con il clinico che si è occupato della diagnosi per approfondire alcuni degli aspetti emersi in sede di valutazione sia per quanto riguarda gli apprendimenti, sia per quanto riguarda gli aspetti emotivi che possono interferire con il processo di apprendimento. Allo stesso modo potrebbe esserci la necessità d’interfacciarsi con gli operatori che si occupano di seguire il ragazzo nelle attività pomeridiane, per definire una continuità metodologica tra il lavoro svolto in classe e quello svolto a casa. 

Attualmente non esiste un formato standard di PDP e per questo ogni istituto scolastico può creare il proprio format.
Tuttavia è possibile consultare il modello presente sul sito del Ministero dell’istruzione Università e Ricerca (MIUR).

Cosa contiene il PDP in pratica?

Il MIUR ha elaborato le Linee guida per il diritto allo studio degli studenti con DSA, nelle quali è indicato il contenuto minimo del PDP, che consiste in:

  • Dati dello studente
  • Diagnosi
  • Attività didattiche individualizzate
  • Attività didattiche personalizzate
  • Strumenti compensativi
  • Misure dispensative
  • Forme di verifica e valutazione personalizzata

Gli Strumenti Compensativi nel contesto del PDP

All’interno della legge 170/2010 vengono definiti strumenti compensativi “tutti quei mezzi, digitali e non, di cui una persona con DSA può avvalersi per superare le proprie difficoltà nella scrittura, lettura e nel calcolo”. Sono quindi strumenti che sollevano l’alunno con DSA da una prestazione resa difficoltosa dal disturbo, ma non gli facilitano il compito dal punto di vista cognitivo, né lo pongono in una situazione di vantaggio rispetto agli altri.

Il ruolo dei docenti è importante nel sostenere l’utilizzo di tali strumenti, che devono essere integrati nella didattica personalizzata al fine di raggiungere una sempre maggiore autonomia nello studio. La loro padronanza può però risultare non sempre immediata, per cui potrebbe essere necessaria una fase di affiancamento allo strumento prima di riuscire a utilizzarlo nel migliore dei modi (fornire la calcolatrice a uno studente non è sufficiente per poter dire di aver fornito uno strumento compensativo se non si verifica la reale conoscenza del funzionamento dello strumento da parte dello studente stesso).

L’insegnante deve inoltre ricordare che nel corso del tempo potrebbe essere necessario modificare gli strumenti compensativi forniti allo studente in relazione all’evoluzione personale dello stesso.

Tra gli strumenti compensativi possono essere ad alta o a bassa tecnologia, tra i più noti troviamo:

  • sintesi vocale
  • programmi di videoscrittura con correttore ortografico
  • calcolatrice
  • tabelle, formulari e mappe prodotti dallo studente

Come detto gli strumenti compensativi non facilitano, né forniscono un vantaggio per gli studenti con DSA e il loro utilizzo deve essere sostenuto da parte dei docenti. Per questa ragione è importante sottolineare come il fatto di usufruire di strumenti compensativi non deve incidere sulla votazione di verifiche e interrogazioni.

Così come l’alunno con DSA deve raggiungere gli stessi obiettivi del gruppo classe, deve anche poter usufruire della stessa scala di valutazione, senza essere penalizzato per l’utilizzo di strumenti.

Le Misure Dispensative

Le misure dispensative sono “interventi che consentono allo studente di non svolgere alcune prestazioni che, a causa del disturbo, risultano particolarmente difficoltose e che non migliorano l’apprendimento” (L 170/2010).

Tra le misure dispensative più note troviamo:

  • Dispensa dalla lettura ad alta voce;
  • Interrogazioni programmate;
  • Valutazione dei contenuti e non della forma;
  • Dispensa dal copiare e dal prendere appunti;
  • Dispensa dall’uso del corsivo;
  • Riduzione del 30% del numero di esercizi da svolgere.

L’adozione delle misure dispensative, dovrà essere sempre valutata sulla base dell’effettiva incidenza del disturbo sulle prestazioni richieste, in modo tale da non differenziare il percorso di apprendimento dello studente.

Il ruolo della Famiglia nel PDP

Le famiglie possono fornire un contributo importante alla stesura del PDP riportando le proprie osservazioni rispetto alle difficoltà incontrate dai propri figli durante l’intero percorso scolastico, informando i docenti di eventuali percorsi di potenziamento svolti in passato o ancora in corso e creando una rete tra i docenti e i professionisti che si occupano di fornire supporto psicologico o allo studio ai figli.

È importante che se avviene un cambiamento, per esempio di ordine scolastico o per l’arrivo di un nuovo docente, la famiglia si attivi tempestivamente per avere un colloquio con gli insegnanti. Questo serve a mantenere aperto un efficace canale di comunicazione tra tutte le parti coinvolte.

I genitori sono chiamati a visionare e firmare il PDP una volta stilato in tutte le sue parti, così da essere consapevoli del suo contenuto e fornire un feedback periodico ai docenti rispetto alle difficoltà incontrate a casa.

A seguito della firma del documento da parte dei genitori, il PDP viene messo agli atti e la famiglia può chiederne una copia alla scuola così come previsto dalla Legge 241 sulla Trasparenza del 1990.

La famiglia può inoltre chiedere la revisione del PDP durante l’anno, presentando al coordinatore di classe la richiesta di modifica/integrazione corredata da giustificata motivazione.

Il PDP e gli esami di Stato

È importante sapere che gli strumenti compensativi utilizzati in corso d’anno sono validi anche in sede di esame di stato. A tale scopo il consiglio di classe, durante il mese di aprile, si riunisce per condividere gli strumenti che intende concedere agli alunni con DSA durante le diverse prove d’esame.

Diversamente non è possibile applicare alcune delle misure dispensative, come la riduzione del numero di esercizi. La prova d’esame deve essere infatti la medesima per tutti gli studenti, ma può essere concesso del tempo aggiuntivo per portarla a termine (il tempo aggiuntivo viene infatti considerato in questo caso uno strumento compensativo). 

… cosa succede con la Didattica a Distanza? 

Negli ultimi anni si è presentata la necessità d’integrare e in alcuni casi sostituire la didattica in presenza con quella a distanza (DAD). A tale scopo il Ministero, ha emanato diverse circolari in cui conferma la validità dei contenuti del PDP anche in sede di DAD. Ha inoltre specificato come in questa circostanza si renda necessario revisionare il documento per adattarlo alla nuova modalità d’insegnamento.

Sarà quindi necessario:

  • Indicare i nuovi strumenti tecnologici atti al supporto della didattica e dello studio (piattaforme e canali di comunicazione utilizzati dal docente per la condivisione di materiali e assegnazione dei compiti con relative tempistiche);
  • Ricalibrare il carico di lavoro giornaliero dello studente e indicare le modalità di personalizzazione della didattica riservate agli alunni DSA;
  • Indicare come i docenti intendono gestire l’interazione e il confronto attivo con gli studenti in caso di necessità di chiarimenti e di condivisione dei propri stati emozionali;
  • Esplicitare materiali e modalità di verifica delle competenze.

 

Articolo a cura di Elisa Carli, Laboratori Anastasis

 

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