Noi genitori siamo sempre molto preoccupati per l’uso che i nostri figli fanno del web, ma non va demonizzato: bisogna saperne cogliere anche le opportunità positive.

Il web può essere uno strumento di crescita personale e culturale per i ragazzi più grandi, che possono usarlo anziché per esporsi passivamente a contenuti diseducativi, per approfondire i loro interessi, esprimere la loro creatività, partecipare a progetti in collaborazione con altri e socializzare con persone che condividono le loro passioni.

La tecnologia può sostenere l’apprendimento fornendo accesso a una vasta gamma di risorse educative e migliorando l’esperienza di apprendimento attraverso l’uso di giochi educativi, simulazioni e piattaforme di apprendimento/potenziamento online.

Inoltre, la tecnologia può supportare gli studenti con Disturbi Specifici di Apprendimento o con Bisogni Educativi Speciali offrendo strumenti e risorse personalizzati per raggiungere gli stessi obiettivi dei compagni ma con un percorso personalizzato che tenga conto delle difficoltà specifiche.

Nonostante ciò, l’Organizzazione Mondiale della Sanità, raccomanda che i ragazzi tra i 6 e i 17 anni non dovrebbero stare più di due ore al giorno davanti a uno schermo, qualunque esso sia. E quali sono le indicazioni dell’Organizzazione Mondiale della Sanità per i bambini più piccoli?

Secondo le nuove linee guida dell’OMS dedicate al benessere dei bambini al di sotto dei 5 anni, è importante proteggere la loro salute fin dalla prima infanzia. I bambini al di sotto dei 2 anni dovrebbero evitare in assoluto l’esposizione allo schermo, mentre dopo i 2 anni è tollerata una minima esposizione di non più di un’ora al giorno.

Questo perché durante l’infanzia il cervello è ancora in fase di sviluppo e l’uso di dispositivi elettronici come gli smartphone può comportare rischi per la salute.

Disturbi del sonno, difficoltà di apprendimento, irritabilità, isolamento sociale e aumento del rischio di obesità dato dalla sedentarietà… tuttavia, dopo i 12 anni i neo-adolescenti iniziano a sviluppare la corteccia prefrontale, che aiuta a controllare gli impulsi e a comprendere le conseguenze delle proprie azioni.

 

Quale ruolo può avere dunque l’educazione digitale?

L’educazione digitale non riguarda solo i bambini, infatti anche i ragazzi più grandi possono trarre beneficio da una maggiore consapevolezza nell’utilizzo della tecnologia che include competenze, conoscenze e abilità necessarie per utilizzare in modo consapevole e critico le tecnologie digitali, comprendere i rischi e le opportunità offerte dalle tecnologie digitali e utilizzarle in modo sicuro ed efficace.

L’obiettivo è sviluppare una cittadinanza digitale responsabile e consapevole, insegnando ai ragazzi a riconoscere i pericoli della rete, come il cyberbullismo e la condivisione di informazioni personali.

 

Come possiamo tutelare i nostri bambini e ragazzi in crescita?

Gli adulti devono portare avanti un’educazione che tenga conto degli aspetti legati alla tecnologia, per diventare più consapevoli e poter insegnare ai propri figli come utilizzarla in modo sicuro ed efficace. È importante staccarsi dagli schermi e dedicare del tempo senza l’uso della tecnologia, per favorire l’ascolto e la condivisione reale di emozioni con i propri figli.

 

Tratto da: “Genitori e Bambini – Rivista Etica Genitori” nr.17 – Autunno 2023.

 

 

Articolo a cura di: Giovanna Cialdini – Psicologa Centro di Apprendimento Anastasis, specializzata in psicopatologia dell’apprendimento

 

 

 

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