Il metodo di studio

Nel percorso scolastico, ogni studente trova un metodo di studio e personalizza il suo modo di apprendere per studiare e lavorare in autonomia. Il metodo più diffuso è quello verbale, che conosciamo tutti perché probabilmente lo abbiamo usato e lo usiamo anche noi ogni volta che dobbiamo imparare qualcosa: leggere e rileggere, riassumere e schematizzare e poi rileggere ancora in vista della verifica.

I bambini e i ragazzi con DSA o con altre difficoltà hanno estremo bisogno di trovare un metodo di studio alternativo a quello appena descritto, più adatto al loro stile di apprendimento: strumenti compensativi e strategie individuali flessibili che tengano conto di tutti i canali sensoriali come la vista e l’udito, esaltano i loro punti di forza e gli permettono di sviluppare in autonomia e in modo attivo un metodo di studio efficace.

Metodo di studio: una strategia flessibile per lavorare in autonomia

Quando parliamo di strumenti compensativi, dobbiamo considerare il metodo di studio uno di tali strumenti se non il primo: saper studiare è una vera e propria competenza che ogni studente deve fare sua, con la guida e la collaborazione degli insegnanti e in generale delle figure educative che lo accompagnano nel percorso scolastico.

L’idea che sostiene questo approccio è l’abilitazione, perché gli studenti con DSA sono intelligenti e possono studiare con profitto se imparano come farlo e usano gli strumenti tecnologici e didattici più adatti: l’insegnante, come facilitatore dell’apprendimento, deve capire come l’allievo arrivi ad accumulare conoscenze, cioè se il suo stile di apprendimento sia efficace, prima ancora di verificare la quantità di nozioni apprese e comprese.

 

Studiare in classe e a casa, giorno per giorno e prima delle verifiche

A studiare si inizia già in classe, mentre l’insegnante spiega: lo studente che ascolta deve comprendere la spiegazione e quali sono i punti più importanti e per farlo può chiedere spiegazioni e  annotare i contenuti principali. Invece di prendere appunti in modo classico, lo studente può usare simboli, note brevi, parole chiave e qualsiasi forma di appunto sia sintetica e ripercorribile a casa senza sforzo.

A casa, i due momenti fondamentali sono la verifica della comprensione di quanto ascoltato a scuola e il recupero delle informazioni fondamentali, suddivisi in momenti diversi: il giorno della lezione, prima della lezione successiva e prima della verifica.

Il lavoro quotidiano, in tempi contenuti, getta le basi per la memorizzazione e il recupero delle informazioni al momento della verifica. È qui che la lettura ripetuta può risulta inefficace per lo studente con DSA, che invece deve recuperare con un altro metodo le informazioni utili a rispondere in modo soddisfacente alle eventuali domande, per esempio con l’uso delle mappe concettuali che facilitano il mantenimento delle informazioni nel tempo.

Prima della verifica, lo studente ripassa il lavoro fatto a scuola e a casa: riprende il materiale costruito e prova a ripetere a voce, sempre con il supporto visivo della mappa o degli appunti raccolti nella forma più congeniale. Può essere anche utile registrare la ripetizione orale degli argomenti per riascoltarla e favorire la memorizzazione.

Dopo la verifica, la valutazione deve coinvolgere anche lo studente per aiutare gli insegnanti e i genitori a confermare la validità del metodo di studio e a suggerire le aree di miglioramento.

Studiare con le mappe concettuali

Lo studente può avvicinarsi alla mappa concettuale imparando per prima cosa a usare la struttura dei libri di testo – indici e altri indicatori presenti come i box e le domande di verifica – per individuare e capire gli argomenti principali e progredire dall’informazione generale verso l’informazione più granulare.

Le informazioni vanno organizzate visivamente in modo da rispettarne l’ordine gerarchico, con poche parole e una preferenza per il canale visivo, con fotografie, video, disegni e illustrazioni, l’uso di frasi e concetti copiati dal libro di testo in formato digitale e “incollati” sulla mappa, per non doverli riscrivere e aumentare la difficoltà del compito.

Lo studio con le mappe concettuali è una prassi che riguarda tutte le figure coinvolte nell’insegnamento: per usarle con successo, anche gli insegnanti e i genitori devono imparare come costruirle e usarle.

In classe, l’uso delle mappe generalizzato e con il supporto della LIM o del videoproiettore aggiunge la didattica inclusiva come altro grande vantaggio: tutta la classe impara a studiare e beneficia dello stesso metodo, efficace anche per i bambini e i ragazzi che non hanno difficoltà di apprendimento.

 

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